Si vorrebbero fornire gli strumenti per ribaltare un luogo comune: che la lingua del diritto sia sempre ridondante, artificiosa, oscura, e soprattutto che lo debba necessariamente essere per costituzione interna. E invece è vero il contrario: «non vi è pensiero giuridico se non in quanto sia chiaro, tutto ciò che è oscuro può appartenere forse ad altre scienze, ma non al diritto!» (Scialoja).
Il corso, tenuto da linguisti, giuristi e esperti di informatica giuridica, servirà per affinare i ferri del mestiere di coloro che, per studio o per professione, lavorano con le parole del diritto, e consentirà loro di costruire un testo e una prassi comunicativa più chiari, appropriati ed efficaci. Particolare attenzione sarà dedicata alle modifiche introdotte nel lessico italiano del diritto dalla spinta delle lingue straniere, in particolare dall’inglese, lingua di lavoro dell’Unione europea e della prassi internazionale, che sempre più spesso richiama istituti e principi nati in ordinamenti diversi, ma che trovano posto nel discorso giuridico italiano.
Organizzazione
Dipartimento di Scienze giuridiche, Dipartimento di Lettere e filosofia, con il contributo dell’Accademia della Crusca, dell’Istituto di teoria e tecniche dell’informazione giuridica (ITTIG-CNR) e della Fondazione per la formazione forense dell’Ordine degli avvocati di Firenze, sotto il patrocinio dell’Ordine degli avvocati di Firenze e della Scuola superiore dell’Avvocatura.
Il corso si è svolto dal 23 gennaio al 17 aprile 2015 per una durata di 40 ore.
Totale iscritti n. 24
Per ogni informazione scrivere a segreteria.corsiperfezionamento@dsg.unifi.it
Ultimo aggiornamento
25.02.2021